10 nomi da seguire per la Milano-Sanremo

I favoriti per la Milano-Sanremo? Difficile dirlo, noi ci proviamo

 

Può bastare una lista di dieci corridori per esaurire spunti e previsioni sulla Milano-Sanremo? No, ovviamente: scegliendo dieci atleti se ne lasciano fuori altrettanti. È il bello di questa corsa, che ripaga della noia iniziale con un finale incerto e imprevedibile. La nostra sensazione è che evitare una volata di gruppo, foss’anche ristretto, sembra impossibile: la lezione data da Nibali un anno fa fu magistrale e proprio per questo tante squadre hanno il dovere e l’interesse di mantenere la corsa cucita. Ci saranno però imprevisti e anarchici: e allora ecco qualche nome che verosimilmente potrebbe tentare il tutto per tutto tra Cipressa e Poggio. Per l’ennesima volta siamo qui a scrivere di tattica in vista di una corsa che la tattica la rifiuta, di favoriti in una gara che li rimescola in continuazione, di pronostici in una prova impronosticabile. È il fascino della Milano-Sanremo, che ogni anno riesce ad affabularci con promesse romanzesche.

Sulla Cipressa -Alejandro Valverde

(foto ©Emanuela Sartorio – Caffè & Biciclette)

Siamo romantici, crediamo nell’utopia e nell’impossibile, allora azzardiamo un tentativo del campione del mondo sulla Cipressa, che qui non ha mai vinto, né ha mai lasciato il segno e a guardare la carta d’identità non è che saranno poi chissà quante le occasioni in futuro. In una giornataccia per molti, l’asturiano sarebbe capace anche di allungare sul Poggio e di infilzare un gruppo sfilacciato già lungo la discesa, ma noi in questo nostro gioco vogliamo sognare il paradosso e l’imprevedibile, vogliamo avere a che fare con una di quelle giornate dal clamore leggendario. Valverde mette i suoi davanti a scandire il ritmo, poi parte, porta via, nel comune di Costarainaera, una fuga con dentro altri attentatori alla routine delle squadre dei velocisti. Con quella faccia da brigante e dopo essersi reinventato con gli anni qualcosa che non è mai stato, Valverde smette un’altra volta i panni dell’attendista e ci regala una Milano-Sanremo immaginabile solo nei sogni. Oppure in queste poche righe. Alè Balaverde.

 

Sulla Cipressa – Vincenzo Nibali

(foto © Aivilis photography)

Se Valverde attacca, Nibali risponde. Questo è il canovaccio. Lo scorso anno si inventò quell’azione sul Poggio che è storia. Quest’anno per sorprendere tutti e magari anche se stesso ci proverà sulla Cipressa. Ci immaginiamo poco di deciso a tavolino, lui ascolterà le sue gambe che spesso sono un romanzo di pura fantasia, sfoglierà le pagine e alla voce Cipressa, proverà ad andarsene. Sul Poggio sarà marcato stretto e quest’anno gli avversari non aspetteranno di certo che sia Sagan ad andare a chiudere. Anche perché se si tratta di Nibali, Sagan non è proprio detto che si muova per fargli un torto. Scenari improbabile, ma chissà; negli ultimi due anni la corsa si è decisa su quel fiorone che giudica dall’alto Sanremo, rendendo la corsa un po’ più incerta: ci si aspetta il finale in volata e allora chi ha fantasia e nulla da perdere come un campione uscente, potrebbe andare di pattuglia con un bel gruppetto fino al traguardo.

Sul Poggio -Julian Alaphilippe

alaphilippe strade bianche
(Foto © Claudio Bergamaschi)

Ci si sposta qualche chilometro più avanti e si entra già nel punto massimo di climax di una corsa che per ore e ore rischia di trasformare in un morto di sonno anche il più instancabile dei suiveur. Julian Alaphilippe potrebbe sfoderare il suo gancio, prima destro e poi sinistro e mandare tutti al tappeto provando l’allungo sul Poggio, ma è talmente completo che potrebbe anche vincere per KO tecnico. In questo momento non c’è corridore che valga il francese su diversi percorsi, e lui qui a Sanremo è già stato terzo due anni fa, quando ancora l’apice non lo aveva raggiunto. Favorito assoluto oppure no, il puncheur della Loira non potrà aspettare la volata – nonostante quello che ha offerto alla Tirreno-Adriatico – ma ha già fatto mettere dei segni per terra lungo il Poggio che significano i punti dove attaccherà. Tanto va talmente forte che non serve nascondersi.

Sul Poggio – Peter Sagan

(Foto ©Ray Rogers, Wikimedia Commons)

Chi invece ha giocato a nascondino è colui che ha vestito tre volte la maglia iridata e che quest’anno è partito con una sordina ad abbassare i toni delle sue prestazioni. Un solo successo in questo 2019, ma soprattutto più fatica del previsto. Qualche problema fisico, una partenza meno a cannone con vista Ardenne o forse semplice strategia per levarsi di dosso quella pressione che, incredibile, ma vero, quando è qui, la subisce. Diciassettesimo nel 2011, quarto nel 2012, secondo nel 2013, decimo nel 2014, quarto nel 2015, dodicesimo nel 2016, secondo nel 2017, sesto nel 2018. Non fossero i piazzamenti di Peter Sagan alla Sanremo, diremmo che siamo davanti a un grande incompiuto. Ci immaginiamo una strategia che possa portare Bennett a giocarsi tutto in volata e Sagan a sfruttare un gran lavoro di Oss e Gatto sul Poggio, lui pronto a infilare di piatto a porta vuota. Peccato che spesso sul traguardo della Sanremo la palla sia rimbalzata sul palo, oppure qualcuno più lesto l’abbia insaccata al suo posto.

In volata – Sam Bennett

(© foto Emanuela Sartorio Caffé & Biciclette)

I trascorsi di Sam Bennett alla Milano-Sanremo sono pessimi: tre partecipazioni dal 2015 al 2017 e il sessantaseiesimo posto di due anni fa come miglior risultato. Va detto, però, che fino al 2017 Bennett non aveva lasciato immaginare un presente roseo come quello odierno. È uno dei velocisti più duttili e resistenti del momento ed è stato uno dei pochissimi nel 2018 ad anticipare il migliore in circolazione, Elia Viviani (ci è riuscito ben tre volte in venti giorni al Giro d’Italia dello scorso anno). È finito fuori tempo massimo nella settima tappa della Parigi-Nizza ma il bottino è stato importante: un quarto posto e due vittorie di tappa conquistate a discapito di alcuni dei grandi favoriti della Milano-Sanremo. Resta da capire come faranno a farlo andare d’accordo con Peter Sagan: non ci stupiremmo se la scelta per la probabile volata di gruppo ricadesse su di lui.

In volata – Fernando Gaviria

(foto © Aivilis Photography)

Quando Fernando Gaviria si schierò alla partenza della Milano-Sanremo 2016, in molti immaginavano già che qualche ora più tardi si sarebbe parlato di un giovane velocista colombiano capace di trionfare in Via Roma alla sua prima partecipazione. Ecco, da allora tra Gaviria e la Milano-Sanremo è andato tutto storto. Nonostante sembri disegnata apposta per lui, non ha ancora potuto disputare una volata nelle migliori condizioni possibile. Nel 2016 era il più forte ma, vuoi per stanchezza vuoi per inesperienza, cadde a qualche centinaia di metri dall’arrivo; nel 2018 non c’era nemmeno, dato che negli ultimi chilometri della sesta tappa della Tirreno-Adriatico finì a terra fratturandosi la mano. Il risultato dell’edizione 2017 è probabilmente il più indicativo: quinto subito dietro a Kristoff, che regolò il gruppo degli inseguitori alle spalle di Kwiatkowski, Sagan e Alaphilippe. Sulla carta il norvegese dovrebbe essere l’ultimo uomo di Gaviria ma soltanto al termine della discesa del Poggio si potrà fare la conta. Negli ultimi due mesi, intanto, il colombiano ha vinto tre volte e si è piazzato con continuità: che sia l’anno buono?

In volata – Dylan Groenewegen

(Foto © Jérémy-Günther-Heinz_Jähnick – Wikipedia Commons)

Anche Dylan Groenewegen rientra a pieno diritto nella rosa dei giovani affermatisi da un anno a un altro. Dalla vittoria sui Campi Elisi nell’estate del 2017, il velocista olandese è entrato in una nuova dimensione. Non c’è una corsa dove non lasci almeno un timbro. La primissima parte di stagione gli ha regalato una gioia dietro l’altra: quattro successi in poco più di un mese, gli ultimi due arrivati nelle prime due frazioni della Parigi-Nizza, e un quarto posto alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne che lascia intravedere ampi margini di miglioramento nelle classiche altimetricamente più semplici. Insieme a Gaviria e Viviani è il velocista di riferimento. Tuttavia dovrà fare i conti col chilometraggio e con lo scotto che di solito paga chi partecipa per la prima volta alla Milano-Sanremo. Se farà parte del gruppo dei migliori sarà l’osservato speciale: a patto che riesca a rimanerci, però.

In Volata – Caleb Ewan

(foto © Claudio Bergamaschi)

Se il crescendo dei risultati equivale a un rafforzamento di gambe ed esperienza, Caleb Ewan non ha nulla da invidiare ai vari Sagan e Alaphilippe. Due anni fa, alla prima partecipazione, fu decimo, preceduto soltanto dai migliori velocisti al mondo. Lo scorso anno, invece, dominò la volata degli sconfitti alle spalle di Vincenzo Nibali. Probabilmente l’opinione pubblica non tiene conto di Ewan per la sua giovane età, ventiquattro anni, e perché le premesse con le quali si era presentato nel professionismo facevano intendere un futuro da dominatore degli sprint che ancora non si è materializzato. Ha vinto al Down Under e alla Vuelta a España, al Giro d’Italia e di Polonia, anche la Classica di Amburgo: ma il salto di qualità decisivo non è ancora arrivato. Ha cambiato squadra, corre nella Lotto Soudal che ha creduto talmente tanto in lui da aver discusso con André Greipel, il quale non voleva saperne di essere un’alternativa e ha preferito dunque salutare dopo otto stagioni trionfali. Le prime prove del 2019 sono state rincuoranti: un’affermazione e diversi piazzamenti. L’unico successo arrivato è quantomeno indicativo: uno sprint inedito sulle rampe di Hatta Dam, all’UAE Tour, con pendenze che toccano il 17%. Piantare una bandierina su un traguardo così duro e al termine di una giornata nervosa e difficile come quella è un bel biglietto da visita.

In volata – Elia Viviani

(foto © Antonino Caldarella)

La continuità e la fiducia nei propri mezzi dell’ultimo anno e mezzo ci dicono che, almeno sulla carta, Elia Viviani è il favorito principale della Milano-Sanremo 2019. Ha compiuto trent’anni un mese fa con la maglia di campione italiano sulle spalle e un numero impressionante di vittorie in bisaccia. Non gli manca più niente: l’esperienza è consolidata, la forma fisica straripante e il ruolo di protagonista principale interpretato alla perfezione senza patemi d’animo. Ovviamente non può essere tutto così semplice. Corre nella squadra più adatta alle classiche ma, a differenza delle tappe pianeggianti in una breve o lunga corsa a tappe, non è detto che i suoi compagni di squadra lavorino esclusivamente per lui. Gilbert dovrebbe muoversi da lontano nella speranza che sparigliare le carte degli altri significhi giocare bene le sue, mentre Alaphilippe attaccherà sul Poggio con buone possibilità di restare da solo o portare via un drappello di assoluto livello. Nell’attesa di vederlo al Tour de France, da Elia Viviani ci si aspetta la vittoria che distingue gli ottimi velocisti dai grandi velocisti. E se la corsa glielo permette dia un’occhiata saltuaria ai suoi compagni di squadra: gli avversari più temibili potrebbero essere gli altri lupi del branco.

In volata – Arnaud Démare

Perché non consideriamo mai Arnaud Démare come meriterebbe? Perché è francese e il nostro rapporto con loro è di amore e odio, perché ha i lineamenti della faccia di bronzo di chi dice una cosa ma ne pensa un’altra e perché in più di un’occasione è stato protagonista diretto o indiretto di momenti catartici: le furibonde volate con Bouhanni, il successo di Vittel al Tour de France 2017 nel giorno in cui Sagan venne espulso dalla corsa per l’affaire Cavendish e gli ultimi chilometri della Milano-Sanremo 2016, quando più corridori lo accusarono di aver rimontato il gruppo dei migliori sfruttando un po’ troppo la sua ammiraglia. Piaccia o meno, Arnaud Démare ha iniziato ad assemblare una carriera niente male: due volte campione francese, vittorie parziali in gran parte delle brevi corse a tappe più prestigiose, due affermazioni al Tour de France e un sesto posto alla Parigi-Roubaix 2017. Nel 2019 non ha ancora vinto e ha corso meno rispetto a molti suoi colleghi; a differenza di quest’ultimi, però, la Parigi-Nizza l’ha portata a termine mettendo insieme quattro piazzamenti, tra cui un secondo posto. I vari Bennett, Gaviria e Viviani pagherebbero per ritrovarsi nella sua condizione: quella di unico capitano con un’intera squadra disposta a buttarsi anche nel mare per lui. Ha un ultimo uomo affidabile come Guarnieri e un ruolino di marcia alla Milano-Sanremo che non fa prigionieri: primo nel 2016, sesto nel 2017 e terzo nel 2018. Piaccia o meno, la classifica finale si stila con le gambe, mica col gusto.

E agli altri?

Perché la Milano-Sanremo è una corsa paradossale: incerta, ma con un epilogo quasi scontato. Dopo due stagioni in cui sono riusciti altri corridori a sparigliare le carte, ci si aspetta la volata, è vero, ma ci sono tanti, forse troppi nomi da seguire e che potrebbero portare a casa l’intera posta in palio. Van Avermaet potrebbe partire sul Poggio o seguire l’azione di qualcuno, come lui Naesen, Theuns o Küng, Štybar o TerpstraKwiatkowski è buono per azioni pericolose un po’ ovunque e poi far valere il suo spunto e la sua furbizia al termine di quasi trecento chilometri di corsa, van Aert ha il coraggio giusto, lo stesso che muove Calmejane e stuzzica De MarchiGilbert e Bardet potranno accodarsi sulla Cipressa ai citati Nibali e Valverde, Teuns con loro o qualche chilometro più avanti e Mohorič potrebbe allungare in qualsiasi discesa. Degenkolb, PhilipsenRoelandtsMezgec, Bouhanni, LaporteMatthews (con un’altra forma sarebbe potuto rientrare tra i favoriti assoluti) sono concrete alternative allo sprint, Cort Nielsen, pericoloso in fuga e in una volata ristretta o con gara selettiva dove i migliori velocisti arrivano con i muscoli indolenziti, Kristoff se per caso Gaviria non dovesse essere al meglio. E poi italiani per diverse soluzioni: Modolo, Cimolai e Bonifazio, ma anche Nizzolo e Sbaragli attesi in volata, Ballerini si accoderebbe a qualche fuga con atleti importanti o magari la promuoverebbe anche lui, Battaglin e Bettiol sul Poggio, Trentin e Colbrelli, gruppo folto o ristretto, per cambiare definitivamente una carriera. I nomi fatti sono tanti, chissà se uscirà uno di loro.

 

Foto in evidenza: © Claudio Martino https://it.m.wikipedia.org/wiki/File:Finishing_line_2017_Milan-Sanremo.jpg