La grande guida al Giro Rosa 2019

Chi saprà spezzare l’egemonia olandese sulle strade del Giro Rosa?

 

 

Scatta venerdì 5 luglio la trentesima edizione del Giro Rosa (fino al 2013 Giro Donne), quest’anno Giro Rosa Iccrea. Si tratta della gara a tappe più lunga e prestigiosa del panorama ciclistico internazionale, dal 2016 inserita nel calendario Women’s World Tour. Dieci frazioni, dal 5 al 14 luglio, così ripartite: una cronometro individuale, una cronometro a squadre e otto tappe in linea, per un totale di 920,4 chilometri attraversando quattro regioni, ovvero Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Al via centoquarantaquattro atlete appartenenti a ventiquattro squadre fra le migliori al mondo.

La storia

Il Giro Rosa nasce nel 1988 con la denominazione di Giro Donne. La prima edizione parte da Milano e arriva a Roma dopo 764 chilometri e otto frazioni. La prima vincitrice è Maria Canins, di Badia, classe 1949, con un passato nello sci di fondo. Sul podio con lei una britannica, Elizabeth Hepple, e una tedesca, Petra Rossner. L’anno successivo a trionfare sarà ancora un’italiana, Roberta Bonanomi, mentre nel 1990 è la francese Catherine Marsal (unica transalpina a vincere la corsa rosa) a salire sul gradino più alto del podio con una quarantaduenne Maria Canins in seconda posizione. Dopo la battuta di arresto del 1991 e del 1992, la gara torna a svolgersi ininterrottamente dal 1993, l’anno della prima slovacca al giro: Lenka Ilavská. Dopo di lei solo Svetlana Bubnenkova nel 2002 riuscirà a riportare il trofeo in Slovacchia.

Fabiana Luperini. ©Henry Bucklow/Lazy Photography, Wikimedia Commons

Da segnalare il quinquennio di vittorie italiane (1994-1998), col successo di Michela Fanini e il poker consecutivo di Fabiana Luperini. Luperini che tornerà al successo ben dieci anni dopo, conquistando l’edizione 2008, ultima vittoria italiana. Nel nuovo millennio, al bis della spagnola Joanne Somarriba tra il 1999 e il 2000 segue un’esplosione di giovani promesse del pedale rosa. La svizzera Nicole Brändli, la britannica Nicole Cooke, la lituana Edita Pučinskaitė e la tedesca Claudia Häusler. La seconda decade dei duemila corrisponde invece all’era delle olandesi; solo due americane, parliamo di Mara Abbott e Megan Guarnier, riusciranno a spezzare il regno di Marianne Vos, Anna van der Breggen e Annemiek van Vleuten.

Il percorso

La corsa rosa partirà venerdì 5 luglio da Cassano Spinola: diciotto chilometri e un’altimetria tutt’altro che banale per giungere alla casa del Campionissimo, Fausto Coppi, a Castellania. Il tutto in provincia di Alessandria, fiancheggiando da destra il basso corso dello Scrivia. Le squadre meno equipaggiate potrebbero già pagare dazio. Sabato 6 luglio la seconda frazione, sempre in Piemonte: saranno 78.3 i chilometri per tornare a Viú dopo aver affrontato un tracciato ricco di saliscendi. Nella fase iniziale è posta un’insidia rilevante: il Colle del Lys, a quota 1414 metri. La distanza dal traguardo potrebbe però attenuare gli effetti di questa salita. Anche l’arrivo sarà in leggera pendenza.

Primo arrivo in salita domenica 7 luglio a Piedicavallo, a quota 1049 metri. Le atlete percorreranno 104 chilometri: i primi relativamente tranquilli, poi da Tollegno la strada inizierà a salire e le pendenze potrebbero dare una prima svolta alla classifica generale. Dopo i 101 chilometri privi di particolari difficoltà altimetriche di lunedì 8 luglio che porteranno il Giro in Lombardia, da Lissone a Carate Brianza, il tappone di martedì 9 luglio potrebbe già assomigliare ad una sentenza per le cicliste meno in forma. Da Ponte in Valtellina ai 2652 metri del Gavia – dal versante di Bormio -: 100 chilometri di cui gli ultimi cinquanta tutti in salita.

Le fatiche della salita dovranno essere smaltite durante la notte, dato che il giorno seguente sarà in programma la cronometro individuale di 12 chilometri da Chiuro a Teglio. Tracciato complesso e tutto in leggera ascesa. L’arrivo della carovana in Veneto coinciderà con una delle frazioni più lunghe: 128 chilometri da Cornedo Vicentino a San Giorgio di Perlena/Fara Vicentino. Quattro punte ben in evidenza anche dall’altimetria: Monte di Malo, Fara Vicentino, Marostica e San Giorgio di Perlena dov’è posto l’arrivo.

Venerdì 12 luglio in programma 133 chilometri: da Vittorio Veneto a Maniago. Dal Veneto al Friuli: due punti critici distanti dal traguardo, la scalata verso Andreis e quella verso Clauzetto. Da qui mancano circa 40 chilometri al traguardo, le colline la fanno da padrone. La penultima frazione parte da Gemona in Friuli per arrivare, dopo 125 chilometri, a Chiusaforte in località Malga Montasio.

La prima parte della tappa è in pianura, successivamente una lenta e graduale salita lungo il corso del Tagliamento e del fiume Fella porterà le atlete ai 1546 metri di altitudine di Montasio. L’ultima frazione è la classica passerella conclusiva: 120 chilometri piatti da San Vito al Tagliamento a Udine. L’unica eccezione è rappresentata da un breve tratto di salita ai meno venti dal traguardo; l’arrivo, tuttavia, è in leggera discesa.

Uno dei punti salienti del percorso della scorsa edizione fu lo Zoncolan.

Le favorite

Partono da favorite le olandesi, forti anche dei successi degli ultimi anni. Annemiek van Vleuten (Mitchelton – Scott) tenterà di bissare il successo dell’edizione 2018, dominata dall’inizio alla fine. Oltre alle indubbie doti da scalatrice, van Vleuten è campionessa del mondo a cronometro: dettaglio da non sottovalutare, in un Giro che ha più di 30 chilometri contro il tempo. Avversaria di primo piano sarà Anna van der Breggen, della corazzata Boels- Dolmans Cycling Team, campionessa olimpica ed iridata in carica, che nel suo palmarès può vantare già due vittorie al Giro Rosa nel 2015 e nel 2017. Cercherà di farsi spazio, crediamo senza alcuna difficoltà, anche Marianne Vos (CCC – Liv), autentica fuoriclasse su strada e fuoristrada. Dal podio dello scorso anno emergono altre due contendenti: Ashleigh Moolman-Pasio (CCC – Liv), sudafricana, seconda classificata lo scorso anno, e Amanda Spratt (Mitchelton – Scott), australiana, terza classificata lo scorso anno e a detta di tutti con un futuro da vincitrice.

Fra le azzurre la più quotata sembra Elisa Longo Borghini (Trek – Segafredo), più volte in risalto in questa corsa e seconda classificata nel 2017.  Come non parlare di Tatiana Guderzo (BePink): al mondiale di Innsbruck ha stupito tutti conquistando un terzo posto di grinta e classe, sul podio del Giro Rosa è già salita due volte ma le manca da esplorare il gradino più alto. Sofia Bertizzolo (Team Virtu Cycling), invece, cercherà di migliorare il risultato che lo scorso anno le valse la maglia bianca di miglior giovane. Saranno tenute d’occhio anche Soraya Paladin (Alé – Cipollini), in forma smagliante in questo inizio stagione, e Alice Maria Arzuffi, punta di diamante della Valcar – Cylance Cycling.

In un’ipotetica seconda fascia, fra le contentendenti alla maglia rosa possiamo inserire Lucinda Brand (Team Sunweb), quarta al Giro Rosa 2018, Katarzyna Niewiadoma, polacca del team Canyon // SRAM Racing, in evidenza nelle competizioni precedenti al Giro, e Cecilie Uttrup Ludwig del team Bigla, autentico personaggio del ciclismo danese, sesta l’anno scorso ed elemento costante nelle prime posizioni delle classifiche delle corse che contano. Come in tutti i grandi giri, non possono mancare atleti iberici in grado di attaccare e fare la differenza in salita pur pagando dazio contro il tempo: parliamo di Ane Santesteban Gonzalez (WNT – Rotor Pro Cycling Team) e Eider Merino Cortàzar (Movistar Team Women).

Raramente il Giro Rosa 2019 arriverà in volata ma in quelle occasioni occhi puntati su Kirsten Wild (WNT – Rotor Pro Cycling Team), che si candida a velocista regina di questa edizione, sfidata da Jolien d’Hoore (Mitchelton-Scott), già vincitrice di tre tappe al Giro d’Italia. A caccia di tappe anche Elizabeth Deignan (Trek – Segafredo) ed Amy Pieters (Boels – Dolmans Cycling Team).

Scenari suggestivi. ©GiroRosaIccrea, Twitter

Le maglie

Cinque le maglia in palio per identificare altrettante classifiche e le leader delle stesse. La maglia rosa, sponsorizzata da Iccrea, vestita ogni giorno dalla prima nella graduatoria generale. Record di vittorie: Fabiana Luperini (5).  La maglia ciclamino, sponsorizzata da Smp, per la classifica a punti. Ad ogni arrivo di tappa saranno assegnati dei punteggi alla prime classificate: colei che avrà più punti vestirà la maglia. Record di vittorie: Marianne Vos (6).

La maglia verde, sponsorizzata da Effebiquattro, vestita ogni giorno dalla ragazza che avrà totalizzato più punti nei gran premi della montagna. Record di vittorie: Fabiana Luperini (5). La maglia bianca, sponsorizzata da Kru, ad identificare la miglior giovane in corsa: per quanto riguarda questa graduatoria verranno prese in considerazione solo le atlete che hanno meno di 23 anni. Record di vittorie: Nicole Brändli (2). E infine la maglia blu, sponsorizzata da Gsg, che identificherà la miglior italiana in classifica generale.

Pillole

Il record di vittorie spetta a Fabiana Luperini con cinque edizioni conquistate. La seguono Marianne Vos e Nicole Brändli con tre successi.

L’Italia guida anche la classifica per nazione, con otto successi totali. Segue l’Olanda con sei successi, mentre Svizzera e Stati Uniti sono ferme a tre. Da rilevare come i sei successi olandesi siano stati conquistati dal 2011 in poi. Il rapporto è strepitoso: sei successi in appena otto edizioni.

L’atleta ad aver vinto più frazioni è Marianne Vos, ventuno, seguita da Petra Rossner con diciotto successi e Fabiana Luperini con quindici.

Le atlete che sono salite più volte sul podio sono Fabiana Luperini, Edita Pučinskaitė e Nicole Brändli: sono entrate fra le prime tre della classifica generale in ben sei occasioni diverse. Con quattro podi seguono Joane Somarriba, Mara Abbott e Anna van der Breggen.

L’ultimo podio italiano risale al 2017 grazie a Elisa Longo Borghini. L’ultima vittoria, invece, risale al 2008, ovvero l’ultimo successo di Fabiana Luperini.

 

 

Foto in evidenza: ©GiroRosaIccrea, Twitter

Stefano Zago

Stefano Zago

Redattore e inviato di http://www.direttaciclismo.it/