World Tour 2019: Team Jumbo-Visma, Team Katusha, Team Sky

Team Jumbo – Visma

Squadra degnamente attrezzata per le grandi corse a tappe, il Team Jumbo-Visma con Roglič punterà al Giro e con Kruijswijk al Tour. Lo sloveno, dopo il podio sfiorato al Tour nel 2018, torna sulle strade dove si rivelò alla platea mondiale con l’idea di conquistare la maglia Rosa in un percorso che gli si addice particolarmente. Il rosso olandese, invece, dopo tanti piazzamenti a ridosso dei primi tre sogna in grande: vuole il podio sui Campi Elisi, ma dovrà levarsi di dosso l’etichetta di corridore iellato e magari preservare le energie evitando quegli attacchi velleitari che spesso hanno caratterizzato la sua corsa. I due non verranno lasciati soli a combattere contro nemici solidi e d’esperienza: Bennett, Gesink, Tolhoek, Kuss, De Tier e il neo arrivato De Plus danno vigore e concretezza. Saranno i migliori compagni possibili lungo l’arco delle tre settimane dividendosi compiti da luogotenenti sulla grandi montagne. L’americano Powless è stato fra i migliori Under 23 del 2017 e dopo un anno passato in bottega vorrà iniziare a mettersi in proprio nelle brevi corse a tappe e nelle semiclassiche. In casa olandese si registra uno dei colpi di mercato dell’inverno 2018: Wout Van Aert. Il ciclocrossista belga già lo scorso anno ha mostrato un certo feeling con la strada (podio alle Strade Bianche e all’Europeo, protagonista nelle corse del nord), da capire quante energie gli saranno rimaste dopo interminabili mesi corsi a tutta tra asfalto e fango: eventualmente ripassiamo da queste parti per cercare un possibile vincitore di Strade Bianche, Fiandre o Roubaix. Groenewegen è uno dei migliori sprinter al mondo, Teunissen vorrà confermarsi nelle grandi classiche del pavé, dove invece cerca spazio l’estroso van der Hoorn al suo esordio nel World Tour dopo anni di gavetta. In parabola discendente il neo acquisto Tony Martin: ex grande cronoman e reduce da stagioni tutt’altro che brillanti, se saprà reinventarsi uomo squadra sarà spalla solida per i suoi capitani sia nei grandi giri che nelle corse di un giorno.

Team Katusha

Tra le peggiori squadre World Tour degli ultimi anni risultati alla mano, il Team Katusha riparte nel 2019 con pochi innesti e ancora minori certezze. Molto girerà intorno alle fibre bianche di Kittel: il biondo sprinter tedesco ha chiuso un disastroso 2018 con due soli successi, lontano anni luce dai fasti del biennio in Quick-Step. La luna di Zakarin sarà poi elemento fondamentale per il bilancio di fine stagione in casa russa: lo sbilenco scalatore tartaro punterà al Giro d’Italia, ma vista la concorrenza sarà difficile immaginare un piazzamento sul podio. Da seguire con interesse due corridori italiani. Fabbro è uno dei migliori talenti italiani in salita, ha concluso il primo anno senza sfigurare e ora sarà atteso ai primi piazzamenti di peso; Battaglin resta uno dei grandi misteri del nostro ciclismo: un talento incredibile che deve dimostrare di andare forte anche al di fuori delle tappe miste del Giro d’Italia, dove si è tolto grandi soddisfazioni. In lui brillano qualità come resistenza e spunto veloce che potrebbero garantirgli di primeggiare in diverse corse di un giorno. Biermans e Politt saranno le punte al nord, Dowsett sa andare forte a cronometro, mentre Cras è un diamante belga da seguire per corse vallonate e arrivi più impegnativi. A chiudere un organico tutt’altro che eccellente segnaliamo l’altalenante Špilak, l’eterno Navarro, il vivace – ma incompiuto – Haas e le ruote di scorta per la volata: Debusschere, valido anche al nord, e Zabel, fino a oggi lontanissimo dai risultati del suo illustre padre.

Team Sky

Team Sky: squadrone che non avrebbe bisogno di presentazioni se non per mettere in chiaro il programma stagionale dei tanti campioni presenti in rosa. Bernal (e forse Thomas) sarà la punta di diamante al Giro con la voglia di scalfire i più navigati rivali. Froome cerca il quinto Tour per fare la storia, mentre Thomas eventualmente la doppietta. Se resterà spazio ed energia qualcuno di questi tre lo vedremo anche alla Vuelta. Al nord la pedina su cui puntare sarà Moscon, che farà il suo esordio al Giro e si candida come capitano della Nazionale di Cassani al Mondiale. Con lui sul pavéci saranno Stannard, van Baarle e Rowe. Kwiatkowski cerca un’altra grande classica prima di salire sul treno Sky che ci accompagnerà al Tour; mentre Poels sta a suo agio ovunque, Elissonde, de la Cruz, Castroviejo, Puccio e Kiryenka comporranno quel pacchetto di locomotive e fidati gorilla che, tra pianura e salita, nessun altro può vantare. Da accertare la crescita di Sivakov, meraviglioso talento tra gli Under 23, di Dunbar, che tempo fa impressionò persino Eddy Merckx e che promette anche lui di andare forte ovunque, e di Geoghegan Hart, nome difficile da memorizzare, ma che presto potrebbe iscriversi tra i britannici vittoriosi in un grande giro. Se fra le ruote veloci la squadra ha ben poco da dare (Halvorsen), da seguire con interesse due nuovi innesti: il colombiano Sosa, voglioso di ripercorrere in poco tempo i passi dei suoi connazionali e imporsi come uomo da gare a tappe e Filippo Ganna, forse il miglior talento in assoluto del ciclismo italiano e chiamato al suo terzo anno da professionista al definitivo salto di qualità.

Tutte le immagini sono tratte da Twitter @La Guia del Ciclismo

Alessandro Autieri

Alessandro Autieri

Webmaster, Fondatore e direttore editoriale di Suiveur. Doppia di due lustri in vecchiaia i suoi compagni di viaggio e vorrebbe avere tempo per scrivere di più. Pensa che Mathieu Van der Poel e Wout Van Aert siano la cosa migliore successa al ciclismo da tanti anni a questa parte.