World Tour 2020: EF Education First, Groupama-FDJ, Israel Start-Up Nation

Nel World Tour ci sono vecchie conoscenze e realtà pronte ad affermarsi.

EF Pro Cycling

©EF Education First, Facebook

Il team americano con i colori più riconoscibili del gruppo rinforza la sua squadra soprattutto in vista delle corse di un giorno. Se Bissegger è forse il neoprofessionista più interessante in assoluto fra quelli che sbarcheranno nel World Tour in questa stagione – debutterà solo dopo Tokyo 2020 -, da tenere d’occhio Rutsch, tedesco classe ’98 completo, capace di andare forte nelle corse di un giorno ma con dei margini anche per le gare a tappe. Cercano riscatto a una serie di stagioni non di certo brillanti tra i professionisti Halvorsen, velocista ex campione del mondo tra gli Under 23 e poco a suo agio in maglia Sky/Ineos, il quale troverà tanto spazio in una formazione che di vere e proprie ruote veloce conferma solo Hofland; e Powless, cheda dilettante prometteva bene in chiave corse a tappe. Tra i nuovi acquisti si segnalano poi Cort Nielsen, che andrà a caccia di tappe nei grandi giri e proverà ad essere un outsider anche in quelle di un giorno, Keukeleire, che sarà uno degli uomini di punta sul pavé, e Guerreiro, portoghese classe ’94 che deve ancora esprimere al meglio il proprio interessante potenziale – corse a tappe e gare vallonate sono il suo pane. Per il resto, la squadra non perde elementi imprescindibili e conferma tutti i suoi capitani: Urán e Martínez, ma anche Kangert, per le gare a tappe; Bettiol e Clarke per ogni tipo di corsa di un giorno del calendario; Langeveld e Vanmarcke per il pavé; Woods per le Ardenne; in attesa della definitiva affermazione di Carthy – sarà l’uomo di classifica al Giro – e Higuita.

Groupama-FDJ

©Groupama-FDJ, Twitter

Nonostante sia francese, la FDJ non ha mai amato le rivoluzioni. Preferisce apportare piccoli e costanti cambiamenti, senza mai stravolgere l’assetto. In vista del 2020 non ha fatto eccezioni. Pinot e Démare rimangono i due leader: il primo ha già annunciato il ritorno al Tour de France per vendicare il lancinante addio del 2019, mentre il secondo continuerà ad essere una mina vagante nelle volate di gruppo e nelle classiche monumento a lui più consone, ovvero la Milano-Sanremo e la Parigi-Roubaix. In un folto drappello di gregari, qualcuno sembra in grado di poter risaltare, almeno di tanto in tanto: Roux, campione francese nel 2018; Ladagnous, Reichenbach e Molard, pericolosi quando fanno parte della fuga decisiva; Guarnieri, ultimo uomo imprescindibile per le volate di Démare; e Sarreau, brillante perlopiù nelle corse di secondo piano, ma intanto nelle ultime due stagioni ha vinto in dieci occasioni diverse. Sarà interessante seguire i progressi di Geniets, mentre da Madouas e soprattutto da Gaudu è lecito aspettarsi un ulteriore passo in avanti: non mancano loro né la qualità, né le occasioni né tantomeno lo spazio, in una squadra che ha soltanto due capitani riconosciuti. Impossibile non notare i miglioramenti della squadra nelle prove contro il tempo: Thomas è il campione francese, Ludvigsson quello svedese e Küng quello svizzero – senza dimenticare che quest’ultimo, soltanto tre mesi fa, ha conquistato la medaglia di bronzo nella prova in linea dei campionati del mondo, subito dietro a Pedersen e Trentin.

Israel Start-Up Nation

©Israel Start-Up Nation/Israel Cycling Academy, Facebook

Prima stagione nel World Tour per gli israeliani, che a dispetto di sponsor e bici italiane confermano nel proprio roster un solo atleta di casa nostra: Cimolai. Il friulano sarà l’uomo di punta nelle volate al termine di arrivi più complessi e verosimilmente punterà forte sulla Milano-Sanremo. A proposito di ruote veloci, tra i nuovi arrivi ecco Greipel: avrà ancora la forza giusta per essere tra i più forti in volata o lo vedremo principalmente nel ruolo di chioccia per i più giovani? Occhio a lui perché nel finale di carriera si è ritagliato uno spazio interessante anche come fugaiolo: ci incuriosisce questo suo ritorno nel World Tour. Tra gli uomini veloci spuntano il nome dell’estone Vahtra – con tredici vittorie nel 2019 è un corridore che può crescere anche per le corse più impegnative -, McCabe – non più di primo pelo, grande chance per lui nella massima categoria – e Zabel: il tedesco figlio d’arte è uno dei corridori inglobati dalla Israel dopo la chiusura della Katusha. Di questi, Politt è sicuramente il più interessante: il tedesco sarà il faro della squadra nelle corse del Nord. Tra i nuovi arrivi, in questa autentica multinazionale del ciclismo, destano curiosità il canadese Piccoli e lo svizzero Schelling: il suo è un ritorno nel World Tour dopo l’esperienza di qualche stagione fa con la maglia della IAM Cycling. Ma il colpo grosso la Israel lo ha fatto ingaggiando Daniel Martin: l’irlandese sarà il capitano della squadra sia sulle Ardenne che al Tour de France. Tra i corridori che invece vestivano la casacca biancoceleste anche lo scorso anno, una menzione la meritano Hermans, Boivin e Räim: tutti e tre sono chiamati però a un cambio di passo rispetto al 2019. Infine da segnalare Neilands, interessante outsider nelle prove di un giorno di qualsiasi genere, dotato di spunto veloce e tempismo e resistenza sui percorsi accidentati, oltre al neoprofessionista francese Renard, uno dei migliori dilettanti transalpini delle ultime stagioni.

 

 

Foto in evidenza: ©Education First, Facebook