Nicolas Prodhomme migliora a vista d’occhio tra vittorie italiane e ambizioni internazionali.

 

La storia ci insegna che non è raro trovare corridori francesi a cui piace gareggiare e vincere in Italia. Da Lucien Petit-Breton all’odierno Thibaut Pinot, passando per Henri Pélissier, Laurent Fignon, Laurent Jalabert e tanti altri. Nelle categoria under 23, sorella minore dei professionisti, un corridore in particolare si è distinto come continuatore di questa tradizione: Nicolas Prodhomme.

Prodhomme non è il corridore con le stimmate del predestinato. Nato il 1° febbraio 1997, il francese ha lavorato duro per raggiungere il posto in cui è oggi. Da juniores raccoglie un podio in due anni, troppo poco per convincere le grandi squadre di DN1 (massimo livello del dilettantismo francese) a puntare su di lui. Così, nel 2016, passa di categoria con una squadra della sua terra natia, la Normandia, ovvero la Sud de l’Eure Cyclisme.

La provenienza, in questo caso, è un aspetto da non sottovalutare. La Normandia è una regione dalla grandissima tradizione ciclistica, patria del fenomeno Jacques Anquetil. I corridori normanni, come Prodhomme, non si scoraggiano tanto facilmente. A questo, inoltre, aggiungiamo che Prodhomme è stato temprato da una disciplina dura come il ciclocross. Arrendersi non è cosa per lui.

Nei primi due anni da U23, il secondo corso tra le file della CM Aubervillers 93, Nicolas si rimbocca le maniche e ottiene una serie di ottimi risultati. Nel 2017 arriva anche una vittoria, al Prix André-Gislard. Il normanno, il quale è un corridore che si esalta nelle gare in linea più dure, non passa inosservato e a fine stagione arriva la chiamata della Chambéry, il vivaio dell’Ag2r La Mondiale.

Nel 2018 inizia ufficialmente l’avventura di Prodhomme in DN1. I risultati del normanno sono entusiasmanti sin da subito. Nicolas, infatti, giunge 13° nella classifica generale al Tour du Loir et Cher, gara a tappe di categoria 2.2, 8° in un’edizione durissima e funestata dal maltempo della Roubaix U23 e 6° nell’ultima tappa del Tour de Savoie, altra corsa 2.2 contraddistinta da un percorso a dir poco esigente.

Il 22 luglio 2018 arriva la prima vittoria di Prodhomme in maglia Chambery. E non in una gara qualsiasi, ma nella prestigiosa Bassano-Monte Grappa. Tra le corse di un giorno italiane, la Bassano-Monte Grappa occupa un posto di assoluto rilievo. Nata nel 1930, annovera nel suo albo d’oro i nomi di corridori come Gino Bartali, Giordano Cottur, Fausto Bertoglio, Ivan Gotti, Gilberto Simoni, Damiano Cunego e Fabio Aru. Vincere sull’imponente cima veneta vuol dire essere materiale adatto al professionismo.

E Prodhomme, primo francese nella storia a domare il Grappa, vince alla grandissima. Il normanno sbaraglia la concorrenza, mettendosi dietro gran parte dei migliori u23 italiani. Aldo Caiati e Alessandro Monaco giungono a 10″, Alberto Giuriato a 20″, Filippo Conca a 26″, Luca Covili a 30″ e Andrea Bagioli a ben 40″. Una vittoria che non passa inosservata e a cui Prodhomme, non sazio, darà continuità.

Infatti, nel prosieguo di stagione l’alfiere della Chambery giunge anche 4° alla Kreiz Breizh Elites, 4° al campionato nazionale U23, ove riesce a inserirsi nel gruppo che va a giocarsi la corsa, e 7° alla Chrono des Nations U23. Inoltre, il normanno si guadagna anche una maglia per i Mondiali di Innsbruck. Il punto più alto della sua stagione, però, Prodhomme lo tocca nuovamente in Italia, al Piccolo Giro di Lombardia.

Nella versione dedicata agli U23 della classica delle foglie morte, infatti, il giovane francese dinamita la gara, con scatti continui, insieme al compagno Clément Champoussin. Alla fine i due devono arrendersi allo strapotere dell’australiano Robert Stannard, che in uno sprint di 10 uomini mette tutti in fila con facilità. Tuttavia, Prodhomme porta a casa un ottimo 4° posto, miglior risultato della carriera in una corsa internazionale ed ennesima dimostrazione di essere, ormai, un corridore di rango.

Archiviato il 2018, Prodhomme inizia il 2019 alla grande. Dopo aver ottenuto quattro top-10 in un mese, dal 24 febbraio al 23 marzo, il normanno si sblocca. E non poteva non farlo nella sua amata Italia. Alla Piccola Sanremo, svoltasi il 31 marzo, Prodhomme, infatti, ha nuovamente messo all’angolo tanti dei migliori U23 d’Italia. Aiutato dal fedele scudiero Matteo Jorgenson, l’alfiere della Chambery vince un lungo braccio di ferro con il coriaceo Manuele Tarozzi e conquista la sua terza vittoria nella categoria. Oltretutto, si leva la soddisfazione di lasciarsi dietro anche corridori del calibro di Andrea Bagioli, Einer Augusto Rubio Reyes e il compagno Champoussin.

Con una vittoria del genere, Prodhomme può guardare con fiducia al prosieguo di stagione. Il normanno, che è un corridore quadrato, cresciuto passo passo, ha le idee chiare e sa quali sono le gare che vuole vincere in questo suo ultimo anno nella categoria: Piccolo Lombardia e Parigi-Roubaix U23. Per il 2020, invece, l’obiettivo è passare professionista. Possibilmente tra le file dell’Ag2r che, alla luce dei grandi progressi fatti nell’ultimo anno e degli ottimi risultati conseguiti, dovrebbe già essersi convinta a far fare il salto a Nicolas.

 

Foto in evideza: @BICITV, Twitter