World Tour 2019: EF Education First, Groupama-FDJ, Lotto-Soudal

EF Education First

 

Due capitani di spessore in grado di poter primeggiare sia nelle classiche più dure che nei grandi giri: Urán e Woods. Il  colombiano cerca il riscatto dopo un’annata deludente e chiusa con i soliti, tanti piazzamenti, mentre l’ex mezzofondista canadese cerca la definitiva consacrazione dopo una stagione che lo ha visto sul podio a Liegi e al Mondiale e vincitore di tappa alla Vuelta. Per il pavé c’è Vanmarcke, autentico Paperino dell’epoca contemporanea e che vorrebbe vivere per una stagione – magari solo per qualche settimana nelle sue corse al Nord – la parte di Gastone. Con lui sulle pietre ci sarà Phinney, ex promessa delle due ruote a stelle e strisce, poi il neo pro australiano Whelan, nel 2018 capace di vincere il Giro delle Fiandre Under 23, Van Den Berg, talento olandese secondo alla Roubaix U23 sempre nel 2018 e l’eterno Langeveld. Bettiol è un cavallo di ritorno; tra i corridori più completi nelle corse di un giorno, cerca nuova linfa e la prima vittoria da professionista dopo l’annus horribilis in maglia BMC condizionato da diversi incidenti. In cerca di riscatto anche le ruote veloci, Mclay, Modolo e Hofland (due vittorie in tre lo scorso anno), così come un Martínez atteso dopo una prima stagione nel World Tour sotto le aspettative. Da seguire con attenzione Carthy, in costante miglioramento in salita, e il giovane americano Bennett, proiettato in futuro verso un ruolo importante per le classiche vallonate. Tra i nuovo arrivi non vanno dimenticati né Van Garderen, all’ennesimo spartiacque della carriera, né Kangert: i due si divideranno tra compiti di supporto e ambizioni da top ten nei grandi giri e nelle brevi corse a tappe.

 

Groupama – FDJ

 

Pochi innesti, ma funzionali al progetto, per una squadra che anche il prossimo anno girerà quasi interamente attorno a due tra i leader assoluti del ciclismo transalpino: Démare e Pinot. Capaci di vincere tra 2016 e 2018 le due Monumento del ciclismo italiano, il velocista quest’anno tornerà al Giro naturalmente non prima di aver puntato al trittico Sanremo, Fiandre, Roubaix, mentre Pinot suo malgrado riproverà l’assalto alla maglia gialla. Gaudu è invece il nome più interessante tra i giovani francesi: sta terminando l’apprendistato e il 2019 sarà già un banco di prova da superare nelle corse a tappe, dopo aver dimostrato di cavarsela più che bene anche tra i grandi. Tra i nuovi innesti due svizzeri: il primo è Küng, che potrebbe essere qualcosa in più di una semplice spalla per Démare nelle corse del nord. Il secondo è Frankiny, che tra i giovani prometteva di diventare uomo da corse a tappe: la sua ascesa è andata rallentando negli anni, ma è ancora giovane e la sua parabola sarà tutta da seguire. Restando in Svizzera, sono da verificare i miglioramenti di Reichenbach sia per la classifica in un GT che per classiche più dure. Se SinkeldamPreidler, Morabito e Molard non faranno mancare il loro apporto ai propri capitani su ogni terreno, dopo il mancato rinnovo con Cimolai resta in rosa l’ultimo italiano: Guarnieri, fidato scudiero di Démare. Infine da seguire Madouas, che lo scorso anno fu protagonista delle Strade Bianche a soli 21 anni, più giovane in corsa arrivò 20° dopo essere stato a lungo in fuga: anche per lui un futuro luminoso in arrivo.

 

Lotto – Soudal

Non un vero capitano, ma tre punte in attesa di sbocciare sui terreni a loro più congeniali: Ewan, Benoot e Wellens. Ewan sarà velocista principe dopo l’addio di Greipel: il velocista australiano, sgusciante come un furetto, cerca il riscatto dopo un’annata complicata. Benoot, dopo una partenza ad altissima intensità (memorabile vittoria alle Strade Bianche, primo e unico successo della carriera, 5° ad Harelbeke, 8° al Fiandre), nel 2018 è andato via via spegnendosi pur avendo caratteristiche – sempre più rare in gruppo – da corridore a tutto tondo e che potrebbero dargli la possibilità di essere competitivo da marzo a ottobre. Wellens, quando in giornata, è capace di vincere quasi ogni corsa e quasi in ogni modo. Benoot e Wellens saranno i perni attorno cui la Lotto ruoterà in tutte le corse principali almeno fino ad aprile, dividendosi gli impegni e i galloni da capitano tra brevi corse a tappe, classiche delle pietre e Ardenne. Se nelle classiche collinari Vanendert sarà spalla fidata, il pacchetto per il pavé comprende Keukeleire e Wallays, corridori da tempo attesi al salto di qualità. Da seguire con grande interesse il vice campione mondiale Under 23 Lambrecht, cagnaccio sulle pendenze brevi e aspre e tra i migliori corridori della sua generazione: in mano al giovane, carte all’apparenza vincenti per rinverdire i fasti belgi dei cacciatori di classiche vallonate. Coppia vestita con il coetaneo Vanhoucke, meno quotato ma altrettanto valido su percorsi impegnativi. De Wulf e Iversen sono neo pro che inizieranno a prendere confidenza nelle classiche del nord anche tra i grandi: il belga è stato capace lo scorso anno di vincere la Roubaix Under 23, mentre il danese ha mostrato di essere fra i migliori passisti di categoria. Mancherà un uomo per l’alta classifica nei grandi giri e allora Campanaerts in quelle corse avrà il compito di primeggiare nelle crono, De Gendt, Marczyński e Hansen di macinare chilometri in fuga, traguardi parziali e stabilire nuovi record, Kluge, Van Der Sande e Blythe di farsi trovare pronti come apripista o per un po’ di gloria personale se Ewan dovesse mancare.

Tutte le immagini sono prese da Twitter @La Guia del Ciclismo

Alessandro Autieri

Alessandro Autieri

Webmaster, Fondatore e direttore editoriale di Suiveur. Doppia di due lustri in vecchiaia i suoi compagni di viaggio e vorrebbe avere tempo per scrivere di più. Pensa che Mathieu Van der Poel e Wout Van Aert siano la cosa migliore successa al ciclismo da tanti anni a questa parte.