Mathieu van der Poel è sempre il più forte

Van der Poel dimostra ancora una volta l’incredibile duttilità che lo caratterizza.

 

 

La tappa di Val di Sole è una delle gare più dure presenti nella Coppa del Mondo di mountain bike specialità cross country. Per Nino Schurter, l’uomo che ha segnato l’ultimo decennio di competizioni su bici con ruote grasse, la valle trentina è come una seconda casa. Qua, infatti, il sette volte campione del mondo ha perso solo una volta dal 2010 a oggi. Detronizzarlo sembra un’impresa quasi impossibile.

Caso vuole, però, che a dividersi i favori del pronostico con l’asso svizzero, quest’anno, ci sia niente meno che la stella più luminosa apparsa nel firmamento ciclistico in epoca recente (insieme al ragazzino che il giorno precedente ha scritto la storia a San Sebastián). Parliamo, ovviamente, del fresco campione europeo di cross country Mathieu van der Poel.

La bestia di Kapellen, in questo 2019 ha vinto tutti gli short track (mini prova di venti minuti che si tiene il venerdì) a cui ha partecipato, incluso quella di Val di Sole. Lo short track assegna la metà dei punti della gara lunga e, in base ai risultati di essa, vengono stilate le griglie di partenza per la tappa di domenica.

Van der Poel, oltretutto, ha conquistato la tappa di Nove Mesto al termine di un duello mozzafiato con Schurter ed è giunto secondo in quella inaugurale di Albstadt, battuto solo da un altro svizzero: Mathias Flueckiger. Giusto in un’occasione Schurter è riuscito a metterselo dietro, ovvero a Les Gets, in Francia, il 14 luglio scorso. Lì un van der Poel in affanno a inizio gara, con le gambe ancora un p0′ incatramate dopo un lungo ritiro in altura, ha perso presto le ruote dei migliori. Nel finale ha iniziato a girare come i più forti, ma ormai era troppo tardi.

La sfida tra van der Poel e Schurter per la Coppa del Mondo è già decisa a favore del secondo. Ciò è dovuto al fatto che il primo ha saltato la prova di Vallnord e salterà anche quella conclusiva di Snowshoe. Non per questo, però, la rivalità è meno sentita. Schurter vuole rifarsi delle molteplici sconfitte patite. E Val di Sole è un’occasione molto ghiotta, dato che il circuito è giudicato troppo duro per van der Poel. La bestia, dal canto suo, vuole invece continuare a vincere tutte le gare a cui partecipa. Col campionato europeo di XC, peraltro, Mathieu ha superato quota cinquanta successi dall’inizio della stagione del cross ad oggi.

Alla partenza della gara la tensione è nell’aria. Quando scocca il via Mathieu parte a tutta e appena la strada sale dà la prima strappata. Gli risponde solo il brasiliano campione del mondo di mountain bike marathon Henrique Avancini. Questi è uno specialista delle partenze a cannone ed è colui che negli short track più si avvicina al livello della bestia (pur rimanendo molto lontano). Schurter, ad ogni modo, col suo passo rientra poco dopo.

In breve si forma un terzetto al comando, sul quale a fine primo giro rientra anche un baldanzoso Mathias Flueckiger. Dietro c’è già il vuoto, mentre la grande speranza nostrana, il campione italiano e vice campione del mondo Gerry Kerschbaumer, dopo aver fatto l’elastico con i primi quattro, è vittima di una foratura che, come un’ancora, finirà per trascinarlo a fondo. Ci penseranno, tuttavia, i fratelli Luca e Daniele Braidot, alla fine rispettivamente 5° e 7°, a tenere alto il nome dell’Italia.

Un film già visto. ©UCI MTB, Twitter

Davanti, intanto, si svolge un’altra gara. Flueckiger all’inizio del secondo giro comincia a menare e manda in crisi Avancini, che molla le ruote degli altri tre. Van der Poel, di tanto in tanto, gli dà qualche cambio per testare la gamba di Schurter. In discesa lo svizzero passa davanti e dà prova di tutta la sua classe. Lui e Mathieu, inoltre, si concedono anche qualche whippata (in gergo tecnico, è il gesto che prevede di liberare in rotazione la parte posteriore della bici mentre si salta) che manda in visibilio il pubblico della Val di Sole.

Flueckiger, invece, resta impassibile. Lui è un pragmatico. Poco importa che coloro con cui deve battagliare siano due dei più grandi fenomeni in circolazione: c’è una tappa di Coppa del Mondo da vincere. All’inizio del terzo giro la gara cambia. Mathias pesta ancora più forte sui pedali, rispondendo colpo su colpo. N1No sui tratti più ripidi di salita cede qualche metro. Ma in discesa si rifà prontamente sotto, spinto anche dal tifo degli spettatori schierati, in gran parte, al suo fianco. Dietro c’è un abisso.

Van der Poel e Flueckiger si alternano in testa durante il terzo, il quarto e il quinto giro. Schurter resta in terza posizione. In salita sembra il più sofferente, ma non cede. Qualcuno pensa che stia gestendo. L’esperienza del campione. E l’impressione sembra venire confermata quando, poco dopo l’imbocco del sesto e ultimo giro, è lui a rompere gli indugi e a scattare in salita dopo decine di minuti passati a ruota.

Flueckiger è il più lesto a prendere la ruota del campione del mondo. Van der Poel lascia un paio di metri agli altri due. Ma risponde bene. Troppo bene, per essere uno in difficoltà. Mentre la salita si fa sempre più ripida e l’azione di Schurter si esaurisce, Mathieu decide che è arrivato il momento. Ed è in quell’attimo, dopo oltre un’ora di schermaglie, che la bestia si produce nello scatto perpetuo che sappiamo non lasciare scampo ai rivali.

Il campione europeo parte con la solita veemenza, un fulmine scagliato dall’Olimpo. Schurter capisce subito di non poter rispondere e crolla: di gambe e di testa. Al traguardo arriverà quasi un minuto dopo. Flueckiger, grande scalatore, prova a rispondere in modo più concreto. Ma van der Poel in salita è troppo forte (altro che percorso troppo duro!), dovrà accontentarsi del secondo posto. In un attimo una gara che sembrava infinita si conclude. Per Mathieu da là in poi sarà una passerella fino al traguardo. Ancora una volta il Re è lui. Ora anche nel cross country.

Poco conta cosa c’è sotto le ruote della sua bici. Che sia terra, asfalto, pavé, sabbia o fango. Così come non ha importanza nemmeno il nome dei rivali, sia esso Van Aert, Aerts, Alaphilippe o Schurter. Mathieu Van der Poel è sempre il più forte.

 

 

Foto in evidenza: ©UCI MTB, Twitter