World Tour 2020: AG2R La Mondiale, Astana, BORA-hansgrohe

La nostra presentazione delle squadre inizia con AG2R, Astana e BORA.

AG2R La Mondiale

©AG2R, Facebook

Il cambio più importante per il sodalizio savoiardo è il marchio di biciclette: dalla Factor si passa alle Eddy Merckx. Per il resto i colori sono simili, così come i capitani. Romain Bardet, adatto alle corse a tappe, per la prima volta si testerà al Giro per riscattare il Tour del 2019. Oliver Naesen, ex campione belga, è il capitano per le classiche del nord, mentre Vandenbergh sembra ormai aver lasciato alle spalle il meglio, anche a causa di una carta d’identità che non mente e che segnerà in questa stagione la bellezza di trentasei anni. Per il pavé un nome è quello di Dillier, chiamato a una stagione di riscatto. A proposito di Naesen: il fratello Lawrence – ruota veloce, ma non sprinter puro – è uno dei pochi innesti della squadra, appena quattro in totale. Gli altri sono il britannico Harry Tanfield, passista con una dimenticabile esperienza in maglia Katusha alle spalle; il giovane Champoussin, il quale si unirà alla squadra solo dal mese di aprile; ma soprattutto Andrea Vendrame: il corridore italiano riprende la lunga tradizione di casa nostra all’interno della squadra e interrotta lo scorso anno, e avrà la grande possibilità di giocarsi le sue carte nelle corse di un giorno. La Milano-Sanremo sarà il suo test di maturità. Per il resto, squadra simile allo scorso anno e nella quale mancheranno Denz, finito alla Sunweb, e tre corridori ritirati: Samuel Dumoulin, Dupont e Bagdonas. Da seguire con attenzione, nelle corse di un giorno più complicate, Cosnefroy e i soliti Vuillermoz e GallopinLatour sarà il capitano al Tour, mentre va seguita la crescita di un paio di elementi molto interessanti: Paret-Peintre e Jakko Hänninen, ragazzo dal potenziale enorme in salita, sia per le corse di un giorno che in quelle a tappe.

Astana

©Astana, Facebook

Ancora prima di iniziare la nuova stagione, l’Astana ha dovuto fronteggiare una situazione complicata: sostituire alcune perdite importantissime. Ci è riuscita soltanto in parte: Felline, Vlasov, Martinelli, Aranburu, Tejada, Rodríguez e Pronskiy – gli innesti – non valgono tanto quanto Cataldo, Zeits, Hirt, Ballerini, Cort Nielsen, Villella e Bilbao – le perdite, appunto. Inevitabilmente questo avrà delle ripercussioni nella stagione dell’Astana, che punterà nuovamente alle classiche vallonate, alle brevi corse a tappe e ai grandi giri. Fuglsang concentrerà la maggior parte dei suoi sforzi tra Ardenne, Giro d’Italia e Olimpiadi, mentre Miguel Ángel López debutterà al Tour de France. Per centrare gli obiettivi e aggiungere qualche vittoria parziale, l’Astana avrà bisogno dei suoi uomini migliori: i fratelli Izagirre, Fraile, Lutsenko, Luis León Sánchez, Boaro. L’uomo più veloce, pur non essendo un velocista puro, è Aranburu, una delle scommesse più suggestive insieme a Rodríguez: entrambi sono alla prima esperienza nel World Tour e dovranno dimostrare d’essere capaci di ripetere quello che di buono hanno fatto vedere alla Vuelta nelle ultime stagioni. Il solito manipolo di kazaki farà da contorno, mentre quello di comparsa sembra l’unico ruolo alla portata dell’Astana nelle classiche del nord dopo l’addio di Ballerini. L’impressione è che stia per finire un ciclo: fatta eccezione per Miguel Ángel López e Lutsenko, i migliori corridori dell’Astana si attestano sui trent’anni oppure li hanno già superati.

BORA-hansgrohe

©BORA-hansgrohe, Facebook

Una delle squadre più vincenti del 2019 perde due pedine importanti come Bennett e Formolo ma conferma Peter Sagan, che vedremo per la prima volta al Giro, e il trio teutonico SchachmannBuchmannAckermann, ai quali si aggiungono altri due ragazzi molto interessanti: Lennard Kämna e Patrick Gamper. Se il primo, tedesco, potrà ambire a dire la sua nelle classifiche dei grandi giri, il secondo, austriaco, è chiamato a fare esperienza con la sua arma migliore, la fuga da lontano. Altro neoprofessionista con la fuga a lunga gittata nel sangue è l’olandese Ide Schelling. Tra i nuovi innesti ci sono anche Matteo Fabbro, che cerca il riscatto dopo un biennio complicatissimo in maglia Katusha – il friulano vorrà mostrare le sue vere qualità in salita – e l’estone Martin Laas, ruota veloce che verosimilmente prima di ritagliarsi il suo spazio nelle corse minori dovrà mettersi al servizio dei suoi capitani – Peter Sagan e Pascal Ackermann su tutti. Per i grandi giri, oltre ai già citati tedeschi, ecco dall’Austria Mühlberger e Großschartner, spalle importanti in salita e che magari di tanto in tanto potranno mettersi in proprio nelle brevi corse a tappe, ma soprattutto Patrick Konrad, che ritornerà al Giro d’Italia nel 2020, dove ha già ottenuto un risultato importante come il settimo posto del 2018. Senza dimenticare la presenza del solido Majka, corridore a volte indecifrabile ma che nei grandi giri difficilmente sbaglia un colpo o esce dalle posizioni di alta classifica. A chiudere, oltre a un nugolo di guardaspalle per Sagan sul pavé – Oss, Gatto, Pöstlberger, Drucker, Burghardt e Bodnar – c’è Cesare Benedetti. Il trentino, tra i corridori più stimati in gruppo, lo scorso anno al Giro ha conquistato la sua prima e sinora unica vittoria tra i professionisti; anche in questa stagione, però, dovrà accantonare la gloria personale per confermarsi uno dei migliori gregari del gruppo.

 

 

Foto in evidenza: ©BORA-hansgrohe, Twitter